giovedì 14 luglio 2011

Calore e uragani

Ieri sera il vento ha abbattuto l'ortensia in giardino. Nel frattempo io ero in macchina, fermo in un parcheggio a qualche chilometro da casa. Fossi sceso sarei affogato, da che ne veniva!

E così la temperatura è scesa in picchiata.

Per la cronaca, "su da me" si dorme con il piumone d'oca tutto l'anno. Questa mattina passavo fili nei licci e sentivo qualche brividino, forse anche per l'umidità. AnnaR mi chiede se lavorare la lana sarda non sia un po' fuori stagione: sudi un po' sulle mani, per il resto il risultato è di un "caldo" molto diverso dal caldo, per me è un piacere.

Il telaio verticale: un capolavoro! Finito finito, ormai, tutto bello impregnato e con (ciliegina) l'etichetta "A.Mano" attaccata a far mostra di se e dichiarazione di paternità sul montante. Con Elisa abbiamo fatto un orditino di 20 cm per vedere, poi mentre cercavamo la via migliore per metterlo su ci è caduto tutto per terra.

Ne abbiamo fatto un altro, questa volta montato (quasi) senza danni. Ho imparato a fare i licci di cotone, bel lavoro, i meccanismi funzionano bene. Ma ho messo i fili d'ordito troppo vicini, la trama non li copre, dobbiamo riprovare.

Sabato sera a Coazze c'è la Notte Bianca. Noi teniamo aperto il laboratorio e portiamo giù il telaio nuovo. Chi vuole ci trova lì...

venerdì 1 luglio 2011

Umidità........

Martedì scorso Elisa ha impregnato il telaio verticale. Ieri appiccicava ancora! L'umidità è ormai a livelli da paesi tropicali, per evitare di far morire nella ruggine tutti i macchinari ho il deumidificatore che gira a tempo pieno in laboratorio.
Asciutto o meno, comunque, ieri sera ho dato la seconda mano al telaio. Adesso è completamente finito. Appena riesco a maneggiarlo senza rimanerci incollato ci montiamo un ordito e vediamo se funziona...
Intanto, nottetempo, ho finito la pezza in "blu rinascimento", un doppio strato a farfalline che finiranno a ricoprire cuscini, un lavoro direi molto fine. Sempre di corsa, perché è ora di fare un tappeto di lana sarda che ci hanno chiesto per far pendant con due scendiletto.
Tornare alla lana ed al lavoro "grezzo" è bello, dopo tanto cotonino piccolo piccolo.

sabato 25 giugno 2011

Trucioli e filati

In questi giorni mi sono cimentato nella costruzione di un telaio verticale.
Sembra un'impresa da poco, ma in realtà, se si vuole fare un bel lavoro, diventa una faccenda complicata.
Ho usato legno di castagno, lavorandolo emana un profumo che è una bellezza.
Giusto poi per esagerare l'ho fatto largo abbastanza da permettere di montare orditi larghi fino a un metro.
Ma i dubbi sorgono strada facendo: qual'è l'altezza di lavoro? Dove li metto i subbi? E i licci? E come calcolo i passi di trama? Un po' mi sono aggiustato in modo empirico, sedendomi davanti al telaio e simulando un lavoro con la navetta per capire sia dove fosse più comodo operare, sia quale fosse l'altezza giusta dei licci. Un altro po' mi ha aiutato il computer, con il quale ho potuto simulare il movimento dei fili d'ordito per calcolare la giusta distanza del tondino separatore (che fa il passo di trama a riposo) e la posizione del portaliccio nonché la lunghezza dei licci (che fanno il secondo passo di trama).
Metto qui una fotografia del telaio in fase di costruzione (quando mancavano ancora tutti i supporti sul davanti)


Ormai mancano solo più un paio di pezzettini, che completerò questa sera. Poi proveremo a mettere su un orditino e a passare qualche trama....

venerdì 17 giugno 2011

martedì 7 giugno 2011

Non può piovere per sempre!

Guardo le previsioni meteo sul telefonino e, vedendo la sequenza di nuvolette, lampi e gocce di pioggia, cito "Il corvo": non può piovere per sempre!

Domenica per poco non riuscivamo neppure a partire, su Coazze si è scatenato una specie di tornado che non ci ha lasciato mettere il naso fuori di casa per un pezzo. Poi ci siamo mossi, senza telaio, alla volta di Pragelato. La fortuna premia gli audaci, ed infatti siamo riusciti a mettere su il nostro bel gazebo e ad allestire il banchetto, tutto colorato di lane e cotoni. Tutto il mercato era formato da noi e da un fioraio ambulante. Tra uno scroscio di pioggia e l'altro abbiamo fatto buoni affari e preso molti contatti. Bella giornata. Un plauso agli organizzatori della festa!

Ma il prossimo fine settimana si parla maiuscolo: a Caraglio c'è "Di filo in filo", perderlo è davvero un errore imperdonabile! Nei due giorni, oltre alla mostra mercato, sono organizzati numerosi eventi, tutti molto interessanti. Gli organizzatori ci hanno chiesto di portare lavori nel colore blu risorgimento, per festeggiare i 150 dell'unità d'Italia. E noi accogliamo l'invito. Ho appena finito un ordito da 400 fili di cotone per un doppio strato a base blu risorgimento (appunto) e inserti superiori in altre due tonalità di blu. Dovrebbe venire carino...

Un annuncio shokkante, adesso: SIAMO SU FACEBOOK!!! Dopo anni di totale apatia sulla materia, abbiamo aperto il nostro bravo profilo si facebook! Lo trovate se cercate, fra le pagine "A.MANO tessitura artigianale", il nostro nuovo marchio con la navetta stilizzata e il puntino fra A e MANO in rosso.

Non sto a dire che per arrivarci ho tribolato come non pensavo: innanzitutto non sapevo minimamente come procedere, poi non volevo mettere me stesso su Facebook (per inserire un qualcosa che non sia una persona occorre comunque partire da una persona...). Alla fine mi sono registrato sotto false generalità e sono riuscito ad impostare una pagina. FATECI AMICI che se no non riusciamo a schiodarci dal reparto sfigati!

Che brividi! Buona notte a tutti!

giovedì 2 giugno 2011

Pink Floyd e farfalle, per tacere della grappa alla rosa canina

E già... Questa sera la colonna sonora è affidata ai Pink Floyd, ricordi di scorribande alpinistiche di qualche anno fa, quando tutto era permesso e non ci si era ancora perduti. Ci saremmo persi solo più tardi. La chitarra di David Gilmour è un brivido che non passa mai, neanche quando i capelli inesorabilmente si accorciano e si imbiancano. E neanche mentre la navetta va di quà e di là dell'ordito, a formare tante belle farfalline gialle e arancioni, che sembrano svolazzare ordinate sul prato verde di cotone... Miracoli e misteri del doppio strato, una tecnica tanto semplice quanto efficace. Diventeranno dei cuscini, le mie farfalline, passando per le abili mani di Elisa. Non posso finire questa sera, domenica il telaio mi porta a Pragelato e lì voglio perdermi ancora nei pensieri di primavera, mentre dal forno della borgata uscirà il pane caldo con il suo profumo e la sua fragranza.

Stiamo per finire il primo laboratorio di tessitura a Coazze. Un'esperienza interessante, spero anche per chi è venuto a tessere con noi. Sui telai c'è una serie di tessuti a blocchi che cresce, belli. C'è chi ha finito la prima sciarpa e l'ha chiusa con nodi artistici, un vero tocco di finezza...

Sembra anche che le settimane "full immersion" di tessitura della prossima estate stimolino l'interesse e la fantasia. Ci stanno chiedendo parecchio. Noi non vediamo l'ora: boschi, sole, rifugio, buon cibo, passeggiate, telai e buona compagnia...

Un minimo di massaggio dell'ego, se permettete: l'ultima casacca da hokey, interamente realizzata in canapa, commissionata per onorare un gemellaggio tra squadre italiane e inglesi, è stata super apprezzata dai londinesi che l'hanno ricevuta in dono. Bella soddisfazione!

Wish you were here, la grappa è finita. Resisto alla tentazione di riempire ancora il bicchiere. Guardo fuori dalla finestra. Qui sulle montagne è buio ma la tempesta è passata, ora solo il vento agita le chiome scure degli alberi. La navetta riposa davanti al pettine. Il 2 giugno sta finendo nella bambagia, viva l'Italia, il prossimo colpo di stato la salverà.

mercoledì 11 maggio 2011

Dopo il silenzio

Pare banale, ma aggiornare il blog diventa difficile. Nell'ultimo tempo una nuova casacca da hokey, 100% canapa, mi ha occupato le sere e non solo. Saia su ordito molto stretto, risultato molto bello. Adesso è sotto i meccanismi della macchina per cucire, sapientemente manovrati dalle mani di Elisa.
Nel frattempo abbiamo battuto il territorio, alcune manifestazioni più o meno interessanti ci hanno riempito le domeniche. A Corio Canavese siamo riusciti a comprare quasi 10 kg di canapa filata a mano almeno cinquant'anni fa, conservata a matasse in un sacco di tela. In 2 settimane ne ho aggomitolate 2... Finirò a Natale. Non vedo l'ora di metterla sul telaio, ma prima devo costruire l'orditoio sezionale, se no finisce male. Le prime pezze le regaliamo a noi stessi, camice e pantaloni in canapa doc, uau!
Il laboratorio di tessitura a Coazze procede bene, adesso abbiamo due telai a quattro pedali e stiamo acquistandone un terzo.
Per quest'estate proponiamo un paio di settimane intensive sulla tessitura in un rifugio posto in splendida posizione sulle nostre montagne: la mattina si tesse, il pomeriggio si va a spasso... E poi buon cibo, relax ed aria buona.
Domenica prossima, invece, ci trovate a Giaveno, a Maggio Natura. Sul telaio potrete ammirare la tecnica del doppio livello, un vero spasso. E poi il programma si fa serrato, ogni momento una piazza diversa. Ci divertiremo.

domenica 27 marzo 2011

Polenta, spezzatino e umidità

La meteo non lasciava tanto spazio all'ottimismo. Verso le tre del pomeriggio, a Balangero di Lanzo è iniziato a piovere. Eravamo lì per la manifestazione dedicata agli antichi mestieri, due filarelli, due telai e tante belle cose in mostra. Poco pubblico, ma interessante. Buone chiacchiere, tante domande, palese interesse. Così è bello. La ressa alle volte porta pubblico strambo. Solitamente è il papà che si improvvisa esperto di tessitura e spiega al figlioletto "Vedi? adesso tira la navicella" (già, e io decollo) - penso. "Guarda, sta facendo un tappeto!" (veramente è una pezza che diventerà una camicia...). E, solitamente, tu che stai lì davanti al telaio a lanciare navicelle mentre fai tappeti non vieni considerato. Cioè, io sono lì apposta, soddisfo curiosità, spiego meccanismi, racconto di tempi di realizzazione ("madonna sei pazzo!"). Non vedo l'ora di rispondere a domande del tipo "ma i fili che fa, li incolla?". E invece il papà tessitore fa tutto da solo, inventa sul momento tecniche e procedure, e io rido.
Oggi no, il pubblico era piacevole. Sono piaciuti anche i nuovi bottoni fatti in legno d'ulivo.
Per pranzo ci hanno rimpinzato di polenta e spezzatino più altri manicaretti di contorno, davvero complimenti (ecco spiegato il titolo del post).

Ma ATTENZIONE!!! Ieri (sabato) abbiamo presentato il laboratorio di tessitura a Coazze. Bella atmosfera, inizieremo a fare sul serio mercoledì 6 aprile, dalle 14.00 alle 16.00. C'è ancora tempo per aderire. Se qualcuno preferisse l'orario serale, siamo disponibili anche a sdoppiare l'appuntamento settimanale (un pomeriggio ed una sera).

Concludo ringraziando Gianpaolo, che ha rimbalzato le nostre info sulle attività del laboratorio sul blog Tessereamano (un pelino di imbarazzo, pare che io abbia scopiazzato da loro il nome di questo blog, ma in realtà non ne conoscevo l'esistenza. E questa è una colpa, per me. Lo andrò a leggere con interesse).

Buona notte a tutti, domani si riparte con la canapa.

mercoledì 16 marzo 2011

Fermenti e decisioni

Uno dei momenti più intensi nell'attività del tessere è quando finisci un lavoro. Devi smontare il tessuto dal telaio e lo puoi quindi ammirare in tutta la sua dimensione, e non solo per la piccola porzione tra il pettine ed il subbio anteriore, come mentre lo stai tessendo.

E poi devi decidere cosa mettere su di nuovo. Mille progetti ti girano nella testa, cose da sperimentare, idee da verificare, filati nuovi che vuoi provare...

Ieri sera ho smontato sei metri di tovagliette di cotone sardo (ne sono venute dieci sullo stesso ordito). Ecco qua la messa in carta:


Adesso non resta che fermare le frange, poi con E. proviamo a tingerle con prodotti naturali. Tanto per non uscire dal seminato proviamo la curcuma, il caffè ed il the. Vedremo cosa ne viene fuori.

E adesso? Mi è stata chiesta un'altra casacca da hokey, ma questa volta per una squadra inglese, che ha i colori sociali più o meno come il Milan (basta non dirlo a loro che, ad essere paragonati ad una squadra di calcio, si offendono a morte, e come dargli torto...), ovvero a strisce rosse e nere, anche se più larghe. Quindi mi sa che, mentre mi procuro il cotone del colore giusto, farò qualche esperimento per tessere a strisce in ordito, in modo da far sparire la trama. Vedremo anche qui cosa ne viene fuori.

E intanto ieri, sfidando l'inclemenza del tempo, siamo andati a Castellamonte a ritirare i listelli in castagno (!!) per costruire un telaio nuovo da zero! Vedremo cosa ne verrà fuori (e tre...).

Nel frattempo, per non farmi mancare niente, ho invitato E. a scrivere qui sul blog. Vedremo poi se qualcuno comincerà a leggerlo, che i monologhi sono interessanti ma alla lunga diventano noiosi...

lunedì 14 marzo 2011

Al via le attività del laboratorio di tessitura

E dunque sabato scorso (12 marzo) abbiamo potuto vedere il nuovissimo documentario sulla tessitura tradizionale a Coazze, magistralmente raccontata da Bruno Tessa e altrettanto magistralmente filmata dall'UniTre di Sant'Antonino di Susa (nell'ambito del progetto "Aghi, fili e racconti").

Il documentario sarà presto disponibile su Youtube, appena possibile inseriremo il link anche qua sul blog.

Sabato, approfittando dell'occasione, abbiamo fissato la data per la presentazione dell'attività del laboratorio di tessitura per l'anno 2011, nonché per i corsi di cucito e ricamo organizzati, sempre presso il nostro laboratorio, dall'Associazione Giaveno Ricama.

L'appuntamento è fissato quindi per

SABATO 26 MARZO
alle ore 16.00
presso l'Ecomuseo dell'Alta Val Sangone
Coazze (TO) - Viale Italia '61 n. 3

Per informazioni si può telefonare al numero 011.93.49.681 oppure si può scrivere a info@ecomuseoaltavalsangone.it

venerdì 11 marzo 2011

Ecco il laboratorio!

Domani sera si presenta un documentario sulla coltivazione e sull'uso della canapa. Chi non la fuma, la canapa prima la fila e poi la tesse. Qualche giorno fa abbiamo consegnato una casacca da hokey in canapa tessuta a mano (da me...) e lavorata da E. Prima ha tinto parte della pezza di verde (secondo i desideri di chi ce l'ha chiesta), poi l'ha magistralmente cucita, ottenendo un risultato meraviglioso.

Tessere la canapa non è proprio facile: i fili non ha nessuna elasticità, tendono ad appicicarsi tra loro e sono piuttosto fragili. Vietato sbagliare il lancio della navetta, e su un ordito largo più di 80 cm questo non è proprio scontato. Obbligatorio mettere le cimose di cotone (anche tre o quattro fili), e poi tanta delicatezza.

I più preferiscono tessere in canapa su orditi di cotone, ma naturalmente non è la stessa cosa...

Ma torniamo a noi: domani si presenta il documentario sulla canapa, e noi ne approfittiamo per presentare anche il nuovo laboratorio di tessitura, ormai pronto per entrare in attività.

Pensiamo di partire entro fine marzo, dando appuntamento a tutti il mercoledì dalle due alle quattro del pomeriggio, o giù di lì.

Personalmente mi metto in gioco, mostrando quel che so fare, sperando di trovare qualche confronto con chi ne sa più di me (ci vuole così poco...).

E poi speriamo di scoprire nuove passioni e nuovi appassionati, così che la produzione possa aumentare e la fantasia possa essere maggiormente stimolata.

Perché tessere è pur sempre una cosa meravigliosa!

martedì 1 marzo 2011

Racconti e nuove comparse

Non sono solo.
Nell'universo parallelo della tessitura ci sono entrato con E., apprendista cucitrice che trasforma i miei tessuti in opere di sartoria. Borse, sciarpe, coperte, tovagliette e asciugamano; ma anche camicie, gilet, poncho, maglioni. E. è sempre più brava, apprende da sua madre, grande camiciaia. Chi ci ha venduto la macchina da cucire ci dice che la camiceria è l'università della sartoria. E' vero.
Io ed E. giriamo per mercatini e manifestazioni, accompagnandoci ad altre persone che animano con noi le performance: chi tesse, chi fila, chi lavora a maglia. Chi vuole prova da se, muove le mani sul filarello o intreccia le navette sul telaio. E' divertente. A volte si vende anche qualcosa. Quasi sempre ci chiedono di tornare.
In questo periodo stiamo allestendo un piccolo laboratorio di tessitura, dove pensiamo di organizzare qualche attività che coinvolga un po' di appassionati in più: all'intorno se ne avverte la presenza, occorre adescarli.
Nel laboratorio troneggia un vecchio telaio tradizionale a pedali, gigante e silenzioso nella sua austerità, adesso ordito in cotone bianco con inserti blu, a tradire un destino da asciugamano.
E poi c'è un telaio a 4 pedali, molto artigianale, utile all'apprendimento.
Sul banco alcuni telai didattici a pettine liccio, oltre a due piccoli telai a 4 licci con comandi a levetta. Orditoi, rocchettatrici, macchine per cucire, filarelli completano la dotazione.
Non resta che partire.

lunedì 28 febbraio 2011

Che lo spettacolo abbia ad iniziare!

Spesso (ma che dico: continuamente!) frugo la rete per dare risposta a dubbi, cercare soluzioni, allargare la mente. E sovente mi imbatto nei blog di persone avanti da morire, che mi riempiono di interesse e che nulla sanno di me e di ciò che mi hanno trasmesso.
E così lo faccio anch'io. Apro un bel blog e racconto le mie avventure.
Vivo sulle montagne (proprio oggi sono caduti 15 cm di neve) e nel soggiorno, al posto della televisione (che non ho), c'è un telaio a mano a quattro pedali. Nello sgabuzzino, in un armadio Ikea preso in offerta a pochi euro, ci sono i filati: gomitoli, matasse e rocchetti recuperati un po' dappertutto, dalla Francia alla Sardegna. Lana, cotone, canapa: per ora mi fermo qui.
Qui da noi la tessitura della canapa era una tradizione, qua e là si possono ancora trovare i vecchi telai mastodontici che macinavano tela nelle stalle.
Ho iniziato naturalmente per scherzo, poi ci ho preso la mano e ho capito che tessere mi rilassa e mi diverte. E poi metto in gioco le mie scricchiolanti doti matematiche e logiche, affrontando questioni mica da ridere!
Tutto qui. Si mormora che il "post" dev'essere breve, se no non te lo legge nessuno...