La meteo non lasciava tanto spazio all'ottimismo. Verso le tre del pomeriggio, a Balangero di Lanzo è iniziato a piovere. Eravamo lì per la manifestazione dedicata agli antichi mestieri, due filarelli, due telai e tante belle cose in mostra. Poco pubblico, ma interessante. Buone chiacchiere, tante domande, palese interesse. Così è bello. La ressa alle volte porta pubblico strambo. Solitamente è il papà che si improvvisa esperto di tessitura e spiega al figlioletto "Vedi? adesso tira la navicella" (già, e io decollo) - penso. "Guarda, sta facendo un tappeto!" (veramente è una pezza che diventerà una camicia...). E, solitamente, tu che stai lì davanti al telaio a lanciare navicelle mentre fai tappeti non vieni considerato. Cioè, io sono lì apposta, soddisfo curiosità, spiego meccanismi, racconto di tempi di realizzazione ("madonna sei pazzo!"). Non vedo l'ora di rispondere a domande del tipo "ma i fili che fa, li incolla?". E invece il papà tessitore fa tutto da solo, inventa sul momento tecniche e procedure, e io rido.
Oggi no, il pubblico era piacevole. Sono piaciuti anche i nuovi bottoni fatti in legno d'ulivo.
Per pranzo ci hanno rimpinzato di polenta e spezzatino più altri manicaretti di contorno, davvero complimenti (ecco spiegato il titolo del post).
Ma ATTENZIONE!!! Ieri (sabato) abbiamo presentato il laboratorio di tessitura a Coazze. Bella atmosfera, inizieremo a fare sul serio mercoledì 6 aprile, dalle 14.00 alle 16.00. C'è ancora tempo per aderire. Se qualcuno preferisse l'orario serale, siamo disponibili anche a sdoppiare l'appuntamento settimanale (un pomeriggio ed una sera).
Concludo ringraziando Gianpaolo, che ha rimbalzato le nostre info sulle attività del laboratorio sul blog Tessereamano (un pelino di imbarazzo, pare che io abbia scopiazzato da loro il nome di questo blog, ma in realtà non ne conoscevo l'esistenza. E questa è una colpa, per me. Lo andrò a leggere con interesse).
Buona notte a tutti, domani si riparte con la canapa.
domenica 27 marzo 2011
mercoledì 16 marzo 2011
Fermenti e decisioni
Uno dei momenti più intensi nell'attività del tessere è quando finisci un lavoro. Devi smontare il tessuto dal telaio e lo puoi quindi ammirare in tutta la sua dimensione, e non solo per la piccola porzione tra il pettine ed il subbio anteriore, come mentre lo stai tessendo.
E poi devi decidere cosa mettere su di nuovo. Mille progetti ti girano nella testa, cose da sperimentare, idee da verificare, filati nuovi che vuoi provare...
Ieri sera ho smontato sei metri di tovagliette di cotone sardo (ne sono venute dieci sullo stesso ordito). Ecco qua la messa in carta:
Adesso non resta che fermare le frange, poi con E. proviamo a tingerle con prodotti naturali. Tanto per non uscire dal seminato proviamo la curcuma, il caffè ed il the. Vedremo cosa ne viene fuori.
E adesso? Mi è stata chiesta un'altra casacca da hokey, ma questa volta per una squadra inglese, che ha i colori sociali più o meno come il Milan (basta non dirlo a loro che, ad essere paragonati ad una squadra di calcio, si offendono a morte, e come dargli torto...), ovvero a strisce rosse e nere, anche se più larghe. Quindi mi sa che, mentre mi procuro il cotone del colore giusto, farò qualche esperimento per tessere a strisce in ordito, in modo da far sparire la trama. Vedremo anche qui cosa ne viene fuori.
E intanto ieri, sfidando l'inclemenza del tempo, siamo andati a Castellamonte a ritirare i listelli in castagno (!!) per costruire un telaio nuovo da zero! Vedremo cosa ne verrà fuori (e tre...).
Nel frattempo, per non farmi mancare niente, ho invitato E. a scrivere qui sul blog. Vedremo poi se qualcuno comincerà a leggerlo, che i monologhi sono interessanti ma alla lunga diventano noiosi...
E poi devi decidere cosa mettere su di nuovo. Mille progetti ti girano nella testa, cose da sperimentare, idee da verificare, filati nuovi che vuoi provare...
Ieri sera ho smontato sei metri di tovagliette di cotone sardo (ne sono venute dieci sullo stesso ordito). Ecco qua la messa in carta:
Adesso non resta che fermare le frange, poi con E. proviamo a tingerle con prodotti naturali. Tanto per non uscire dal seminato proviamo la curcuma, il caffè ed il the. Vedremo cosa ne viene fuori.
E adesso? Mi è stata chiesta un'altra casacca da hokey, ma questa volta per una squadra inglese, che ha i colori sociali più o meno come il Milan (basta non dirlo a loro che, ad essere paragonati ad una squadra di calcio, si offendono a morte, e come dargli torto...), ovvero a strisce rosse e nere, anche se più larghe. Quindi mi sa che, mentre mi procuro il cotone del colore giusto, farò qualche esperimento per tessere a strisce in ordito, in modo da far sparire la trama. Vedremo anche qui cosa ne viene fuori.
E intanto ieri, sfidando l'inclemenza del tempo, siamo andati a Castellamonte a ritirare i listelli in castagno (!!) per costruire un telaio nuovo da zero! Vedremo cosa ne verrà fuori (e tre...).
Nel frattempo, per non farmi mancare niente, ho invitato E. a scrivere qui sul blog. Vedremo poi se qualcuno comincerà a leggerlo, che i monologhi sono interessanti ma alla lunga diventano noiosi...
lunedì 14 marzo 2011
Al via le attività del laboratorio di tessitura
E dunque sabato scorso (12 marzo) abbiamo potuto vedere il nuovissimo documentario sulla tessitura tradizionale a Coazze, magistralmente raccontata da Bruno Tessa e altrettanto magistralmente filmata dall'UniTre di Sant'Antonino di Susa (nell'ambito del progetto "Aghi, fili e racconti").
Il documentario sarà presto disponibile su Youtube, appena possibile inseriremo il link anche qua sul blog.
Sabato, approfittando dell'occasione, abbiamo fissato la data per la presentazione dell'attività del laboratorio di tessitura per l'anno 2011, nonché per i corsi di cucito e ricamo organizzati, sempre presso il nostro laboratorio, dall'Associazione Giaveno Ricama.
L'appuntamento è fissato quindi per
Il documentario sarà presto disponibile su Youtube, appena possibile inseriremo il link anche qua sul blog.
Sabato, approfittando dell'occasione, abbiamo fissato la data per la presentazione dell'attività del laboratorio di tessitura per l'anno 2011, nonché per i corsi di cucito e ricamo organizzati, sempre presso il nostro laboratorio, dall'Associazione Giaveno Ricama.
L'appuntamento è fissato quindi per
SABATO 26 MARZO
alle ore 16.00
presso l'Ecomuseo dell'Alta Val Sangone
Coazze (TO) - Viale Italia '61 n. 3
Per informazioni si può telefonare al numero 011.93.49.681 oppure si può scrivere a info@ecomuseoaltavalsangone.it
venerdì 11 marzo 2011
Ecco il laboratorio!
Domani sera si presenta un documentario sulla coltivazione e sull'uso della canapa. Chi non la fuma, la canapa prima la fila e poi la tesse. Qualche giorno fa abbiamo consegnato una casacca da hokey in canapa tessuta a mano (da me...) e lavorata da E. Prima ha tinto parte della pezza di verde (secondo i desideri di chi ce l'ha chiesta), poi l'ha magistralmente cucita, ottenendo un risultato meraviglioso.
Tessere la canapa non è proprio facile: i fili non ha nessuna elasticità, tendono ad appicicarsi tra loro e sono piuttosto fragili. Vietato sbagliare il lancio della navetta, e su un ordito largo più di 80 cm questo non è proprio scontato. Obbligatorio mettere le cimose di cotone (anche tre o quattro fili), e poi tanta delicatezza.
I più preferiscono tessere in canapa su orditi di cotone, ma naturalmente non è la stessa cosa...
Ma torniamo a noi: domani si presenta il documentario sulla canapa, e noi ne approfittiamo per presentare anche il nuovo laboratorio di tessitura, ormai pronto per entrare in attività.
Pensiamo di partire entro fine marzo, dando appuntamento a tutti il mercoledì dalle due alle quattro del pomeriggio, o giù di lì.
Personalmente mi metto in gioco, mostrando quel che so fare, sperando di trovare qualche confronto con chi ne sa più di me (ci vuole così poco...).
E poi speriamo di scoprire nuove passioni e nuovi appassionati, così che la produzione possa aumentare e la fantasia possa essere maggiormente stimolata.
Perché tessere è pur sempre una cosa meravigliosa!
Tessere la canapa non è proprio facile: i fili non ha nessuna elasticità, tendono ad appicicarsi tra loro e sono piuttosto fragili. Vietato sbagliare il lancio della navetta, e su un ordito largo più di 80 cm questo non è proprio scontato. Obbligatorio mettere le cimose di cotone (anche tre o quattro fili), e poi tanta delicatezza.
I più preferiscono tessere in canapa su orditi di cotone, ma naturalmente non è la stessa cosa...
Ma torniamo a noi: domani si presenta il documentario sulla canapa, e noi ne approfittiamo per presentare anche il nuovo laboratorio di tessitura, ormai pronto per entrare in attività.
Pensiamo di partire entro fine marzo, dando appuntamento a tutti il mercoledì dalle due alle quattro del pomeriggio, o giù di lì.
Personalmente mi metto in gioco, mostrando quel che so fare, sperando di trovare qualche confronto con chi ne sa più di me (ci vuole così poco...).
E poi speriamo di scoprire nuove passioni e nuovi appassionati, così che la produzione possa aumentare e la fantasia possa essere maggiormente stimolata.
Perché tessere è pur sempre una cosa meravigliosa!
martedì 1 marzo 2011
Racconti e nuove comparse
Non sono solo.
Nell'universo parallelo della tessitura ci sono entrato con E., apprendista cucitrice che trasforma i miei tessuti in opere di sartoria. Borse, sciarpe, coperte, tovagliette e asciugamano; ma anche camicie, gilet, poncho, maglioni. E. è sempre più brava, apprende da sua madre, grande camiciaia. Chi ci ha venduto la macchina da cucire ci dice che la camiceria è l'università della sartoria. E' vero.
Io ed E. giriamo per mercatini e manifestazioni, accompagnandoci ad altre persone che animano con noi le performance: chi tesse, chi fila, chi lavora a maglia. Chi vuole prova da se, muove le mani sul filarello o intreccia le navette sul telaio. E' divertente. A volte si vende anche qualcosa. Quasi sempre ci chiedono di tornare.
In questo periodo stiamo allestendo un piccolo laboratorio di tessitura, dove pensiamo di organizzare qualche attività che coinvolga un po' di appassionati in più: all'intorno se ne avverte la presenza, occorre adescarli.
Nel laboratorio troneggia un vecchio telaio tradizionale a pedali, gigante e silenzioso nella sua austerità, adesso ordito in cotone bianco con inserti blu, a tradire un destino da asciugamano.
E poi c'è un telaio a 4 pedali, molto artigianale, utile all'apprendimento.
Sul banco alcuni telai didattici a pettine liccio, oltre a due piccoli telai a 4 licci con comandi a levetta. Orditoi, rocchettatrici, macchine per cucire, filarelli completano la dotazione.
Non resta che partire.
Nell'universo parallelo della tessitura ci sono entrato con E., apprendista cucitrice che trasforma i miei tessuti in opere di sartoria. Borse, sciarpe, coperte, tovagliette e asciugamano; ma anche camicie, gilet, poncho, maglioni. E. è sempre più brava, apprende da sua madre, grande camiciaia. Chi ci ha venduto la macchina da cucire ci dice che la camiceria è l'università della sartoria. E' vero.
Io ed E. giriamo per mercatini e manifestazioni, accompagnandoci ad altre persone che animano con noi le performance: chi tesse, chi fila, chi lavora a maglia. Chi vuole prova da se, muove le mani sul filarello o intreccia le navette sul telaio. E' divertente. A volte si vende anche qualcosa. Quasi sempre ci chiedono di tornare.
In questo periodo stiamo allestendo un piccolo laboratorio di tessitura, dove pensiamo di organizzare qualche attività che coinvolga un po' di appassionati in più: all'intorno se ne avverte la presenza, occorre adescarli.
Nel laboratorio troneggia un vecchio telaio tradizionale a pedali, gigante e silenzioso nella sua austerità, adesso ordito in cotone bianco con inserti blu, a tradire un destino da asciugamano.
E poi c'è un telaio a 4 pedali, molto artigianale, utile all'apprendimento.
Sul banco alcuni telai didattici a pettine liccio, oltre a due piccoli telai a 4 licci con comandi a levetta. Orditoi, rocchettatrici, macchine per cucire, filarelli completano la dotazione.
Non resta che partire.
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